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“La finanziaria è stata scritta da pazzi e libertà” “Questo partito è schizofrenico” “Bisognerebbe legarli tutti” “Il premier è matto” ”Queste sono cose da pazzi visionari”… Da alcune recenti dichiarazioni di esponenti politici
Una persona con disagio psichico soffre se ascolta un politico che parla cosi’? La trasmissione si interroga sulle parole usate durante la campagna elettorale, ( ed anche in altri contesti ) e su come vengono percepite dalle persone che hanno una sofferenza psichica.
“Perché usare il termine matto come se fosse sempre sinonimo di stupido, e le diagnosi come offese?” E dove dovrebbero stare “i pazzi”? In manicomio? A Guantanamo? commentano alcuni redattori di Psicoradio.
La puntata nasce da una lettera aperta di Marie Françoise Delatour, dell’associazione di familiari “Cercare oltre” che racconta il dolore e il disagio dei pazienti e dei familiari quando i termini della salute mentale sono usati in modo improprio, e soprattutto in senso spregiativo, da politici, giornalisti, comici.
A partire da questo stimolo, Psicoradio e una ventina di associazioni di utenti e familiari di Bologna hanno organizzato martedì scorso un incontro con i candidati alle prossime elezioni politiche sull’uso delle parole della salute mentale. L’incontro si è svolto nella sede dell’Ordine dei giornalisti dell’Emilia Romagna, e 6 candidati hanno accolto l’invito.
Durante la discussione Psicoradio ha ricordato la sua ricerca “Follia scritta”, un’ analisi su 234 titoli di quotidiani italiani con termini legati alla salute-malattia mentale.