30 anni di battaglie, buon compleanno UNASAM!
“Se il servizio di salute mentale resta solo, la strada è quella della psichiatrizzazione di massa.” Intervista a Gisella Trincas, presidente dell’UNASAM, Unione Nazionale delle Associazioni della Salute Mentale
🔊 Puntata 882
“Le associazioni di familiari hanno organizzato centralini di ascolto, costituito cooperative sociali, offrono formazione a familiari, operatori e cittadini, realizzano una marea di progetti …” Gisella Trincas potrebbe continuare nell’elenco all’infinito; il suo sguardo sul mondo della salute mentale, frutto di una grande rete di relazioni, è davvero prezioso. Le associazioni di familiari, ci dice Trincas, svolgono compiti che dovrebbero essere del servizio pubblico, dello Stato: “se lo facesse anche lo Stato, attraverso le sue articolazioni, sarebbe sicuramente meglio, perché le persone hanno bisogno di punti di riferimento di fronte ad un problema, a maggior ragione quando riguarda la salute mentale”.
La domanda di un nostro redattore porta Trincas a parlare dello stereotipo della inguaribilità di chi soffre di un disturbo psichico. “Molti operatori ritengono che la condizione di sofferenza psichica sia data da un guasto del cervello che va affrontato con terapia farmacologica a vita. Non si possono dire queste cose, magari a un giovane che si rivolge per la prima volta ai servizi! E’ inaccettabile. Un bombardamento di farmaci, questo accade” denuncia Trincas, forte della sua lunga esperienza. “Bisogna invece riconoscere la complessità della vita che ognuno di noi vive e riconoscere il fatto che le persone hanno bisogno di sostegni per condurre una vita accettabile”.
Le facciamo una domanda centrale: come influiscono i tagli economici e di personale sulla vita delle associazioni? “I tagli sono iniziati da diverso tempo; questo significa maggiori difficoltà e sofferenze per le persone, significa non garantire i diritti umani, aumentare la conflittualità sociale, portare i giovani in situazioni di criticità, Significa una società in balia di se stessa. E per le associazioni che si occupano di salute mentale tutto questo si traduce in un impegno maggiore, nella necessità di lotta e di opposizione superiore anche alle nostre forze, significa creare alleanze nei territori”.
“Se lasciamo i servizi di salute mentale da soli, la strada è quella della psichiatrizzazione di massa”, insiste Gisella Trincas, “perché la salute mentale riguarda tutta la società nel suo complesso, il lavoro da portare avanti è culturale, c’è bisogno di un cambio complessivo nella società”.
Oltre al tema dell’abbattimento dello stigma, Trincas cita l’importanza del coinvolgimento dei servizi sociali, per offrire non assistenza ma percorsi che portino la persona con sofferenza mentale “a non cronicizzarsi, percorsi che coinvolgano la società, le associazioni di familiari ma anche per esempio i sindacati, i partiti, la chiesa, le associazioni di volontariato… tutti quanti dobbiamo andare verso un modello di società che include tutti, che non esclude nessuno e che sta attento ai bisogni di tutti”.