Abbassa il cielo e scendi
Intervista allo scrittore Giorgio Boatti
🔊 Puntata 844
“Le ultime settimane di vita mio fratello le ha passate legato a un letto. Mi gridava ‘prendi le forbici e liberami! Perché non lo fai? Sei un coniglio!’
E io mi vergogno di non essere andato lì ogni giorno a chiedere ai responsabili: ‘Ma è proprio necessario fare questo?“
Nel suo ultimo libro “Abbassa il cielo e scendi” Giorgio Boatti, giornalista e scrittore, racconta il rapporto col fratello Bruno, a cui era stata diagnosticata una schizofrenia.
In questa puntata lo scrittore racconta a Psicoradio con grande sincerità molti momenti di questa lunga relazione, anche quelli forse per lui più difficili da ricordare e raccontare. Per esempio, la sua incapacità di intervenire per cercare di evitare al fratello lunghi periodi di contenzione
Attraverso questa narrazione Boatti vuole restituire senso alla vita di Bruno: “Pur essendo costruita su un’esperienza che è fatta di molto dolore, di molte ferite, di molte sventure, non vuol essere una storia che si arrende, non vuol essere solo una storia di una malattia; è una storia di una vita
che nonostante tutto è stata piena”.
“Non sapevo, non immaginavo cosa significasse davvero essere fratelli. Lo eravamo per l’anagrafe, lo eravamo perché eravamo figli degli stessi genitori, ma diventare fratelli è stato un cammino estremamente lungo e secondo me lo siamo diventati solamente nell’ultimissima fase della vita di Bruno”.
PSICOAPPUNTAMENTI
PSICORADIO FA LEZIONE DI GIORNALISMO
Retoriche e contro narrazioni: raccontare la marginalità è il titolo di un seminario organizzato da Piazza Grande, al quale partecipano anche Psicoradio e la giornalista Alice Facchini, riconosciuto dall’Ordine dei Giornalisti come evento di formazione.
La redazione di Psicoradio racconterà la sua esperienza di lavoro culturale, espresso in quasi 900 puntate di lotta contro i pregiudizi, e inviterà a riflettere su come trattare in un modo corretto diverso i temi legati alla salute mentale.
Sabato 18 marzo dalle 10:00 alle 13:00 in via dello Scalo 23 a Bologna
GUERRA E PACE SECONDO FREUD
A cura di Angela Peduto, psicoanalista, presidente dell’associazione Officina Mentis
Sabato 25 marzo dalle 17 alle 18:30 alla libreria Einaudi di Bologna, via Mascarella 11
La guerra, scriveva Freud nel 1915, distrugge l’illusione che le conquiste della civiltà siano immutabili.
Freud si è occupato di guerra esplicitamente nel 1915 (Considerazioni attuali) e nel 1932, in uno scambio di lettere con Einstein, ma in realtà tutta la sua opera non può essere dissociata dai tragici eventi che hanno segnato il Novecento. Freud infatti è sfuggito ai i campi di concentramento, ma ha vissuto la carneficina della Prima Guerra Mondiale, la prima guerra di massa della modernità, ha visto l’ascesa di Hitler, ha patito le leggi razziali e i suoi libri sono stati bruciati nel rogo di Opernplatz del 1933. Testimone lucido e disincantato, Freud nega l’illusione di un progresso capace di portare l’umanità verso una pacifica convivenza tra popoli. Sotto gli strati della civiltà si nasconde per lui l’”uomo delle origini”, l’uomo abitato da impulsi primitivi e selvaggi – aggressivi, sessuali, narcisistici – che la civilizzazione reprime ma che restano soltanto sopiti nell’inconscio e pronti a risvegliarsi. Più avanti Freud dirà che la vita umana si svolge nella continua lotta tra Eros e Thanatos, tra una pulsione di vita e una pulsione di morte. La prima crea legami tra gli uomini; la seconda disunisce e spinge verso l’inerzia e la morte.