Alice esperta per esperienza
Con Alice Cavicchioli continuiamo a parlare di diversi temi legati alla salute mentale e alla psichiatria
🔊 Puntata 723
Abbiamo conosciuto Alice tramite i suoi post su Facebook, l’abbiamo contattata, colpiti dalla sua capacità di analizzare e raccontare la salute mentale, il disagio, le difficoltà della cura e la gioia di raggiungere dei risultati. La settimana scorsa abbiamo affrontato con lei diversi temi legati alla salute mentale, partendo dalla sua esperienza personale. Ricordiamo infatti che Alice è una UFE (acronimo per Utenti e Familiari Esperti), una sorta di facilitatrice in ambito psichiatrico presso il Centro di Salute Mentale di Trento, dove si è trasferita da poco.
Depressione maggiore, dipendenza affettiva, disturbo bipolare di tipo uno e due: queste sono alcune delle diagnosi che le sono state fatte negli ultimi anni. “Sono stata per un lungo periodo molto confusa sulle mie diagnosi visto che sono cambiate spesso”, dice Alice. “Mi riconoscevo nella depressione maggiore ma nell’ultimo periodo ho sentito il mio disagio mutare e mi sono riconosciuta nel disturbo bipolare di tipo 1 a ciclo rapido, cioè oscillazioni dell’umore che possono variare anche nella stessa giornata”.
Un tema caldo e sempre difficile da affrontare è il rapporto con i medici “Ho trovato solo uno psichiatra nel pubblico, durante i miei 7 anni di ricoveri e psicoterapia, che mi ha aiutato molto e con cui mi sono trovata benissimo, per il resto una vergogna assoluta per competenze, correttezza e legalità soprattutto nel privato”. Secondo Alice uno dei problemi principali è l’approccio che i medici hanno con i pazienti e continua: “Servirebbero degli psichiatri con una forte consapevolezza dei limiti della loro disciplina. (…) Personalmente, avendo vissuto in città molto grandi dove i medici hanno numeri elevati di pazienti, io punterei l’attenzione non sulla quantità ma sull’approccio che gli psichiatri usano nell’ascoltare il paziente”.
Sempre a questo proposito aggiunge “Una cosa che potrebbe funzionare sicuramente è la valorizzazione di figure come gli UFE, esperti per esperienza, figure intermedie selezionate e formate che dovrebbero essere riconosciute e normate”. La chiacchierata con Alice è stata lunga e articolata, come può essere il dialogo tra persone che condividono dei percorsi e che su alcuni temi riflettono da molto tempo. In trasmissione abbiamo inserito il punto di vista di Alice anche su una delle battaglie che in questo momento smuovono tutta la psichiatria e che anche noi di Psicoradio stiamo approfondendo da tempo: la contenzione. Per lei: “è scioccante vedere persone legate. Quando una persona sta molto male è normale che sia sedata per alcune ore, ma non può essere lasciata per giorni a dormire”.