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Rispettare la cultura dell’altro
Un viaggio nell’etnopsichiatria
🔊 Puntata 687


Rispettare la cultura dell’altro <br> <span>Un viaggio nell’etnopsichiatria </span><br> 🔊 Puntata 687

Come si curano le persone che dopo lunghi viaggi e tanti traumi arrivano da noi da altri mondi, altre culture? Psicoradio riprende e approfondisce il tema dell’etnopsichiatria e della psichiatria transculturale con un’intervista a due psichiatri che hanno una lunga esperienza di cura in questo ambito, Roberto Maisto e Maria Nolet del Dipartimento di Salute Mentale di Bologna.
Fondamentalmente cerchiamo di lavorare su una possibile e maggiore accoglienza. Bisogna cercare di capire qual è il problema: se è un ostacolo linguistico, culturale, psicopatologico o sociale”, spiega Roberto Maisto ai nostri microfoni descrivendo i presupposti della loro attività.
Come si cura un immigrato con particolari credenze religiose o che aveva altri metodi per curare il proprio disagio psichico nel paese da cui proviene? A questa domanda posta da Lorenzo, redattore di Psicoradio, risponde Maria Nolet: “Si cerca innanzitutto di capire cosa si può fare nel contesto in cui sta perché possa sentirsi meglio e poi con molta prudenza bisogna cercare di conoscere la persona senza aggredirla.
L’idea dello stigma non riguarda soltanto noi, anche altri popoli hanno un’idea stigmatizzante della malattia mentale. Potremmo fare tanti casi di diverse provenienze”, aggiunge Maisto, raccontando nello specifico un esempio relativo all’Europa dell’Est e spiegando come in ogni area del mondo vi sia una particolare caratterizzazione dovuta al diverso sviluppo politico, storico, culturale.
C’è spazio per le credenze di queste persone nella “nostra” psichiatria? “Un conto è rispettare tutto ciò che l’altro porta, un conto è far finta di mimare aspetti che non ci appartengono. Il problema è rispettare la cultura dell’altro.”

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