UN UOMO MITE CHE SI È SCONTRATO CON LA STORIA
Arpad Weisz, allenatore ebreo
🔊 Puntata 276
Verso gli anni 20 del secolo scorso Arpad Weisz arrivò in Italia. Era un ebreo ungherese che inizialmente giocò in diverse squadre italiane di calcio e poi diventò allenatore, portando Inter e Bologna a vincere tre scudetti. Nel 1940 finì, assieme alla sua famiglia, ad Auschwitz dove morì, probabilmente nel 1944.
Come allenatore, Weisz rivoluzionò diversi aspetti del calcio: modificò il modo con cui si preparavano i giocatori agli incontri e introdusse i ritiri estivi. Psicoradio ha intervistato Matteo Marani, direttore del Guerin Sportivo e autore del libro «Dallo scudetto ad Auschwitz.»
Perché Psicoradio si è interessata di Arpad Weisz? Per continuare a ricordare.
Per Luca la deportazione ebraica è sinonimo anche di razzismo e di emarginazione, e questo gli fa venire in mente la situazione di molte persone sofferenti di disagio psichico. E poi Psicoradio ha raccontato come le camere a gas furono sperimentate innanzitutto sui pazienti psichiatrici. Margherita si è meravigliata di due aspetti; il primo è il fatto che anche un uomo di prestigio come Weisz fosse stato mandato ad Auschwitz; il secondo è che lui ha continuato a esercitare la sua passione calcistica nonostante la persecuzione ebraica. Elena ha ricordato il documentario Hitler’s children, che racconta le difficile vite dei figli dei nazisti alle prese con la ricerca di un’identità.