Le parole sono semi. O sassi
Psicoradio chiede chi è il “matto” ai partecipanti de “Le parole sono semi”
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Non sempre sono i fatti che contano. In questa puntata sono importanti soprattutto le parole, che come semi possono far germogliare una margherita o un’ortica. Consonanti e vocali, poi parole, che formano frasi e stereotipi, causa di pregiudizi e barriere.
Da questo principio è nata “Le parole sono semi”, una serie di incontri sull’uso delle parole, ed il peso che hanno su persone e società.
Si tratta di un progetto promosso dai Dipartimenti di salute mentale di Imola e Bologna e da associazioni che si occupano in vari modi di salute mentale, coordinati dall’UNASAM (Unione nazionale associazioni per la salute mentale), con la consulenza giornalistica del prof. Mauro Sarti e di Giusi Marcante, giornalista e membro storico di Psicoradio.
Psicoradio è stata tra i protagonisti di questi incontri, e i redattori della mente hanno intervistato alcuni dei partecipanti, studenti delle scuole superiori e operatori dei servizi.
A tutti hanno chiesto di raccontare il loro stereotipo sul “matto” e se questo fosse cambiato conoscendo persone che vivono un disagio mentale.
“I matti me li immaginavo sporchi, claudicanti, ma grazie a questa iniziativa ho cambiato la mia opinione su di loro.” Spiega una studentessa.
A volte lo stereotipo è così radicato che nemmeno chi ne è portatore riesce a riconoscerlo: “Io no ho mai avuto nessun pregiudizio sui matti – confessa una educatrice- ma la mia più grande paura è diventare come loro…matta”.
E a proposto delle parole e della loro importanza, la puntata continua dando dà voce al dottor Giovanni Rossi, psichiatra, fondatore di Rete 180, la radio di Mantova che si occupa di salute mentale e che ora è in serie difficoltà economiche.