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Mal di scuola

Gli studenti stanno male, lo hanno raccontato durante le loro occupazioni

🔊 Puntata 849


Mal di scuola
“Student in class” (riduzione). Autore: Tulane Public Relations. Licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic
849 Mal di scuola

Verso la fine di Marzo 2023 gli studenti e le studentesse di alcuni licei hanno dato inizio a una serie di occupazioni. Tra i motivi della protesta, per la prima volta, si è parlato anche di una mancanza di aiuto da parte degli istituti nei confronti della salute mentale degli studenti: “Noi non vogliamo incolpare nessuno ma non ci sentiamo capiti al 100% all’interno dell’ambiente scolastico, né dai professori, né dal contesto”. Nelle classi sono aumentati notevolmente gli attacchi di panico che vengono gestiti sia dai professori che dagli stessi compagni come eventi quotidiani senza che nessuno li aiuti.

“Tutti quanti hanno dei momenti di calo, anche di rabbia, ansia e agitazione, per cui dovrebbero poter uscire a prendere una boccata d’aria senza che vengano criticati dalla classe”. Alcuni giovani studenti provenienti da vari licei bolognesi, il Fermi, il Minghetti, il Laura Bassi e il Sabin, sono venuti personalmente nella redazione di Psicoradio per raccontare come le loro scuole sono organizzate nei confronti della salute mentale, aggiungendo poi alcuni aneddoti che loro o i loro compagni hanno vissuto al riguardo. Una delle ragazze racconta che, quando andava dallo psicologo della sua scuola: “ogni volta che io provavo a parlare di questioni interne a me mi diceva ‘Magari devi cambiare scuola, magari devi cambiare classe’. Non mi ha messo a mio agio nel parlare delle mie cose”.

Nei licei gli psicologi scarseggiano, i tempi di attesa sono molto lunghi, i colloqui molto brevi e senza un vero aiuto preventivo per gli studenti. Chi può permetterselo chiede aiuto all’esterno.

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