Si scrive contenzione, si legge legare
La contenzione è superabile? Ne parliamo con Angelo Fioritti e Massimiliano Nocera
🔊 Puntata 771
Il 14 ottobre l’INPS aveva comunicato che le persone con invalidità parziale (dal 74% al 99%) non avrebbero avuto più diritto all’assegno mensile di invalidità (di 242,84 euro) se avessero svolto un qualsiasi tipo di attività lavorativa, anche con remunerazione bassissima. L’inattività lavorativa diventava cioè requisito necessario per poter continuare a ricevere l’assegno. Di fronte a una misura del genere tutti i discorsi sulla funzione di inclusione sociale del lavoro, così identitaria, diventano assolutamente vuoti. La Conferenza Nazionale per la Salute Mentale ed altre associazioni avevano già iniziato a protestare, e anche Psicoradio stava preparando una serie di puntate su questa decisione, che si accaniva contro persone già colpite da una grande sfortuna e che hanno molto bisogno di continuare a lavorare. Certo, ci sono anche molti disonesti che percepiscono pensioni senza averne diritto, ma l’INPS dovrebbe fare controlli per toglierla a loro, non a chi ne ha grande bisogno! Le associazioni di categoria hanno protestato per giorni, e venerdì è stata annunciata la marcia indietro dell’INPS. Grazie ad un emendamento presentato dal ministro Orlando, si torna alla situazione precedente, che stabilisce un tetto al reddito da lavoro per continuare a percepire l’assegno. Morale: protestare a volte serve.
La contenzione è superabile? “Che immagini ti vengono all’idea di essere ricoverato/a perché stai male e alla possibilità che qualcuno ti leghi?” Alcuni redattori e redattrici di Psicoradio aprono la puntata della settimana dedicata alla contenzione raccontantando le loro esperienze. Non legare le persone in ambito psichiatrico è possibile: l’esempio è offerto in Italia da quei reparti psichiatrici di diagnosi e cura (SPDC) che hanno scelto di non farlo e che si sono riuniti già da qualche anno nel Club SPDC No Restraint con l’obiettivo di promuovere una cultura della contenzione zero. Un loro convegno, dal titolo “La contenzione è superabile nelle grandi città?” si è svolto il 23 settembre a Bologna e in diretta streaming.
Tra i partecipanti, Psicoradio ha intervistato il dott. Angelo Fioritti, direttore del Dipartimento di Salute Mentale dell’AUSL di Bologna; lo psichiatra racconta che quando ha iniziato a lavorare in manicomio, nel 1990, la contenzione era una pratica di routine: “È stato anche per me traumatico, una cosa che mi ha fatto vacillare anche rispetto alla vocazione professionale”. Massimiliano Nocera, coordinatore infermieristico dell’SPDC di San Giovanni in Persiceto (BO), un servizio che sin dalla sua nascita non ha mai legato, ci racconta la sua esperienza con un paziente col quale sono stati veramente vicini al praticare la contenzione. “È stata un’esperienza difficilissima, non era un paziente da portare in psichiatria. Aveva un grave ritardo mentale, metteva in atto degli agiti molto aggressivi. L’abbiamo gestito a fatica ma con tutta la cultura e professionalità del caso, tanto che quando è andato via lui ci ha ringraziato, gli abbiamo fatto dei regali e ci è quasi dispiaciuto che se ne andasse”. E aggiunge “per smettere di legare ci vuole tanto tempo e formazione”. La puntata continua cercando risposte a due domande decisive: perché si lega? E “la contenzione è superabile anche nelle grandi città?”