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Un viaggio a Capo Nord può cambiare il mondo

Intervista a Valeria Alpi, giornalista disabile autrice del libro “A Capo Nord bisogna andare due volte”

🔊 Puntata 730


Un viaggio a Capo Nord può cambiare il mondo

Nonostante le restrizioni di questo periodo, che spesso non ci permettono di spostarci nemmeno da un comune all’altro, vogliamo viaggiare, e lo facciamo attraverso un libro. Qualche tempo fa abbiamo intervistato Valeria Alpi, giornalista disabile di Bandiera Gialla, che presenta il suo libro “A Capo nord bisogna andare due volte”. 

Racconta Valeria: “E’ il limite che ci rende tutti uguali (…) Spesso non si pensa che tutte le persone hanno limiti, non solo i disabili, e in viaggio queste difficoltà emergono tantissimo (…) In macchina, ad esempio, posso guidare anche 10/15 ore al giorno. Magari una persona senza disabilità non riesce a guidare per tanto tempo. In questo caso, io non ho un limite e l’altra persona si”.

Ricorda poi quanto sia stato importante avere avuto una persona in famiglia che ha sempre creduto in lei e le ha insegnato ad arrangiarsi da sola. Nel suo caso è stato il nonno, che la spronava, ad esempio, a salire le scale trovando una sua strategia, anche usando le mani quando non riusciva a utilizzare le gambe. Ed è stato altrettanto importante allentare la stretta di sua madre, che riteneva di essere l’unica persona che poteva aiutarla, perché nessuno poteva conoscerla a fondo come lei. Per Valeria, questo atteggiamento può portarti a non avere fiducia nelle altre persone: “Gli altri imparano a conoscerti e aiutarti, ma tu devi saper spiegare in che modo possono esserti utili. Nei miei viaggi incontro sempre persone che possono darmi una mano e hanno voglia di farlo. Non bisogna sempre pensare di essere un peso per gli altri”.

La preparazione al viaggio è durata 8 mesi di studio, guardando tantissimi video su youtube, leggendo racconti di altri viaggiatori, e cercando di immaginare le tappe migliori per le sue esigenze. Valeria ci ha descritto incontri, i paesaggi e il serio incidente che ha avuto proprio a Capo nord, che l’ha portata a conoscere uno strano medico, totalmente inespressivo e anaffettivo, ma che l’ha curata facendole vivere con leggerezza una situazione che la preoccupava molto. Dopo l’incidente, Valeria ha organizzato un secondo viaggio a Capo Nord, e proprio alla fine, quando si è ritrovata nel luogo in cui aveva avuto l’incidente, si è resa conto di come chiunque, agendo, possa cambiare, nel proprio piccolo, il mondo: il gradino sul quale era inciampata non esisteva più, al suo posto una rampa accessibile. 

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