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John Lennon e Bob Dylan sul lettino

Continua l’approfondimento con Angelo Villa

🔊 Puntata 680


John Lennon e Bob Dylan sul lettino

Continuiamo ad approfondire il rapporto tra musica e psiche con l’aiuto dello psicoanalista Angelo Villa, esperto di musica ed autore del libro “Pink Freud”. Questa volta analizziamo un paio di autori fondamentali nello sviluppo della canzone d’autore come John Lennon e Bob Dylan.

Iniziamo da “Mother” di John Lennon, un brano molto delicato e sofferto in cui l’ex Beatles si rivolge direttamente alla madre ed al padre, rivelando la più intima essenza del rapporto, difficoltà e situazioni irrisolte della vita familiare. I redattori di Psicoradio danno voce all’autore traducendo alcuni versi particolarmente significativi della canzone: “Bambini, non fate come me, io non riuscivo a camminare e ho provato a correre”.

Dylan viene invece dipinto da Villa come un autentico fuoriclasse, il cantautore paradigmatico cui non si può non fare riferimento per analizzare la canzone d’autore dai Sessanta in poi. La tematica psicoanalitica più interessante legata al “menestrello di Duluth” è quella relativa alla sua identità ed inafferrabilità, ben rappresentata nel film “I’m Not There” (“Io non sono qui”), diretto da Todd Haynes, ma anche in un altro film in cui recita lo stesso Dylan ovvero “Pat Garrett and Billy The Kid”. Emblematica la risposta alla domanda che gli viene posta nel film ovvero “Tu chi sei?”: Dylan replica significativamente con un “Già, bella domanda.”

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