MA COME TITOLI
Le parole hanno un peso
🔊 Puntata 573
«Le parole sono importanti» diceva Nanni Moretti nel film “Palombella Rossa” prendendosela con una giornalista a bordo vasca. Nulla di più vero. E Psicoradio, da sempre attenta a come vengono usati i termini della salute mentale dalla stampa torna ad occuparsi del tema. L’occasione che ha acceso il dibattito tra i redattori questa volta è un titolo di Repubblica che accosta per l’ennesima volta la follia alla violenza. In seguito alla recente notizia di cronaca nera dell’ennesimo omicidio-suicidio in ambito familiare, avvenuto vicino a Catania, il noto giornale ha infatti titolato: “Catania: tragedia della follia. Uccide la moglie e i due figli piccoli, poi si spara”. Il titolo è poi stato cambiato eliminando le parole “tragedia della follia” solo dopo che molte persone hanno espresso sulla pagina Facebook della testata rabbia e fastidio per un titolo superficiale e offensivo.
La redazione torna quindi, ancora una volta, a riflettere sul tema dell’uso improprio dei termini della salute mentale nella stampa.
«Follia è una parola che indica tutto e niente, il vero malato psichiatrico non si collega alla follia. Avere un’etichetta che ti definisce in modo negativo ti isola ancora di più dal resto delle persone» dice una redattrice di Psicoradio durante la tavola rotonda.
«È evidente che se uno arriva a fare un atto del genere ha una sofferenza dentro, magari non diagnosticata, ma nel momento in cui dici “è follia” questa è una giustificazione, perché sembra come dire “non c’è niente da fare, non poteva fare altrimenti» dice un altro redattore.
E così, come nota un altro redattore: «La conseguenza è che si trasmette per l’ennesima volta un messaggio sbagliato, creando questa associazione follia uguale disagio psichico uguale violenza, e questo contribuisce a far allontanare le persone dalla risoluzione del problema».
Tornano attuali, purtroppo, tematiche che Psicoradio affronta da tempo e sulle quali nel 2008, ha realizzato in collaborazione con l’Università della Svizzera italiana, la ricerca “Follia Scritta”. Lo studio prendeva in analisi un campione di 234 titoli di 8 testate nazionali pubblicati in un periodo di 8 mesi. Come racconta l’ex redattore Marco, l’idea di “studiare” i titoli dei giornali è nata da un vecchio articolo, intitolato “I matti di Psicoradio” dedicato a Psicoradio. Marco avrebbe voluto far leggere al figlio quell’articolo, che pure parlava bene del suo lavoro, ma con un titolo così era impossibile. Anche il padre di Giovanna si era arrabbiato, perché non era certo quella l’immagine che aveva della figlia. I risultati hanno evidenziato come il 67% dei titoli che citano i termini della salute mentale erroneamente sono di cronaca nera, il 18% di cultura e spettacolo e il 15% si trovano infine nella sezione di salute. Dunque, secondo questa ricerca, la maggior parte dei titoli collegava il tema della malattia psichica ad eventi di sangue, violenti.