PICCOLE RESISTENZE QUOTIDIANE
egli anni tra il 1934 e 1944 oltre 72.000 pazienti psichiatrici vennero uccisi in Germania per ordine di Hitler e con la collaborazione degli psichiatri che li avrebbero dovuto curare
🔊 Puntata 242
L’eliminazione dei pazienti psichiatrici fornì il modello per la strage degli ebrei, il metodo meno costoso e che non lasciava tracce: il gas. I cervelli delle vittime venivano inviati ad un istituto di ricerca per effettuare esperimenti sulla neuropatologia.
La resistenza, in Italia, ha combattuto anche contro questo: contro un’idea delle persone più deboli, meno produttive, come “vite indegne di essere vissute”, come scriveva la circolare che diede inizio allo sterminio dei pazienti psichiatrici. La resistenza però non è solo una straordinario momento storico. Può essere anche un modo di essere, di vivere.
Psicoradio, nella puntata 242, ricorda il 25 aprile riflettendo con i redattori sulle piccole resistenze quotidiane.
Non vogliamo banalizzare il sacrificio di chi ha combattuto tanti anni fa, ma piuttosto considerarlo come un esempio ancora valido. “La mia resistenza è cercare di fare una vita normale, con mio figlio e la mia compagna, e a non abbandonarmi all’assistenzialismo.” “La mia casa ha resistito ai bombardamenti della seconda guerra mondiale. Oggi c’è ancora una crepa e ogni volta che la guardo, penso alla fortuna che ha avuto e a quanto è stata forte.” “ Ogni giorno resisto alla depressione. Non è facile ma, cerco di farcela.” Poi, la nonna di una redattrice racconta la sua esperienza sotto i bombardamenti della seconda guerra mondiale. È la lotta di partigiani e tedeschi vista dagli occhi di una bambina di quattro anni. “ Io ho raccontato tutto ma, a quattro anni cosa vuoi capire, la guerra?”
La puntata finisce con alcune lettere di partigiani, dal libro “ Io sono l’ultimo” , a cura di Stefano Faure, Giacomo Papi, Andrea Liparoto, appena pubblicato da Einaudi.