Ero Gregor lo scarafaggio
Dopo 10 anni di Psicoradio, Morena è pronta a concludere questa esperienza. E ricorda i primi passi in redazione
🔊 Puntata 606
“Il primo giorno che sono entrata in Psicoradio io ero semplicemente Gregor lo scarafaggio,
pensavo di non valere nulla. Piano piano, col tempo, grazie a questo
giardino delle piante spezzate, questo giardino magico, io ho acquisito
la posizione eretta e ora guardo verso il cielo, ora sono un essere
umano, ora sono Morena.”
In questa puntata salutiamo Morena, storica redattrice di Psicoradio, che dopo dieci anni di attività radiofonica è pronta a concludere questa esperienza ed intraprenderne un’altra.
Incalzata dalle domande e dai commenti della redazione, Morena ripercorre le tappe del suo percorso di crescita personale.
Ciò che emerge è che spesso ha saputo trovare occasioni di
arricchimento nell’incontro/scontro con le proprie difficoltà e
sofferenze – per utilizzare il linguaggio di Morena, i suoi “demoni” – nel momento in cui è riuscita ad elaborarle ed accettarle come parte di sé: “per quanto male facciano sono un punto di forza e di luce, perché attraverso di loro conosci te stesso”.
“A Psicoradio, essendo proprio come una famiglia, l’altro fa da specchio
e quindi attraverso l’altro tu cresci, però l’altro ti può dare anche
sensazioni, emozioni negative, può ricordarti il padre, la madre, la
sorella, il fratello, magari persone che ti hanno fatto del male, ma
nello stesso tempo se tu riesci a lavorare su te stesso riesci a
evolvere, a capire, e riesci ad accettare l’altro, ad amarlo per come è,
perché qui a Psicoradio si è amati per come si è.”
Una parte di sé che Morena ha imparato ad accettare è il suo
esibizionismo, inteso non soltanto in termini negativi ma come mezzo di
condivisione e conoscenza di sé: all’inizio della sua
esperienza lo reprimeva ma poi, compiuta la sua “metamorfosi”, è
diventato un elemento che le ha permesso di mettersi in gioco e
contribuire moltissimo al programma.
“Alla Morena del passato dico: ti perdono. Alla Morena del presente dico: ti amo. Alla Morena del futuro dico: vivi.”