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IL VOLTO RACCONTATO

Intervista a Patrizia Magli

🔊 Puntata 489


IL VOLTO RACCONTATO


“Il viso è l’elemento essenziale per la nostra identità. Basta un colpo d’occhio che riconosciamo immediatamente il volto di qualcuno a noi noto. Quando si tratta di raccontare con la scrittura le singolarità del viso, le parole diventano generiche e non si riesce mai a cogliere appieno quella particolare identità. Quello che noi percepiamo è più difficile restituirlo con le parole”.

 

Ai microfoni di Psicoradio Patrizia Magli, semiologa, docente all’Università di Bologna e Venezia e collaboratrice di Umberto Eco, parla del suo ultimo libro “Il volto raccontato. Ritratto e autoritratto in letteratura”, un’indagine su come il volto è stato raccontato dai grandi scrittori.

 

In che modo le parole fanno vedere la singolarità di un viso? Come si fa a raccontare i sentimenti che si celano dietro un’espressione? Sono queste alcune delle domande a cui Patrizia Magli ha risposto durante l’intervista.

 

“Nel momento in cui il linguaggio comincia a ritrarsi e invece di descrivere evoca, prende forma la nostra interpretazione. Un esempio: pensiamo a quanto sia difficile descrivere un profumo. Un grandissimo scrittore, invece, riesce con pochissimi tratti a farcelo vedere”.

Conosciamo i nostri limiti? E come reagiamo se ci vengono imposti? Come ci regoliamo quando siamo noi a doverli stabilire?

 

La puntata di Psicoradio continua con una riflessione sul tema dei limiti. Gigi racconta il suo rapporto con la chitarra, uno strumento che ora è parte fondamentale della sua vita: “ non credevo di avere un particolare talento per questo strumento, ma con l’impegno e l’esperienza e il tempo ho superato i miei limiti imparando a suonarla bene”.
Diversa l’esperienza di Morena che ritiene che un suo limite sia “non aver mai finito le cose che ha iniziato, forse non  tanto per mancanza di forza di volontà quanto per il timore di mettersi in gioco e perdere”.  Dalla discussione è emerso quindi che occorre provare ad alzare l’asticella dei propri limiti un po’ alla volta, provare in modo graduale ad affrontare tutte le situazioni che creano difficoltà.
La parola limite evoca però anche altri atteggiamenti: a volte, ad esempio bisogna allontanare un po’ le persone che ci circondano e spesso bisogna anche imparare ad accettare le difficoltà di chi fa parte delle nostre vite: “in questo modo non rimani deluso ed eviti di chiedere cose che l’altro non è in grado di affrontare”.

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