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IL POPOLO DEGLI ANIMA-LI

Intervista all’etologo Roberto Marchesini

🔊 Puntata 483


IL POPOLO DEGLI ANIMA-LI


“… Gli animali non sono nostri fratelli né subalterni; sono popoli altri, coinvolti come noi nella trama della vita e del tempo, compagni di prigionia dello splendido e faticoso travaglio della terra”.

 

Henry Beston, naturalista e scrittore statunitense. (1888 – 1968)

 

Tutte le forme di emarginazione si basano sul giustificazionismo della schiavitù e dello sfruttamento. Gli animali sono sempre stati l’archetipo di ogni forma di discriminazione, ai microfoni di Psicoradio Roberto Marchesini, etologo, scrittore, presidente SIUA, (scuola interazione uomo/animale), parla di antispecismo, il movimento filosofico, politico e culturale che si oppone allo specismo, ovvero la convinzione che la specie umana sia superiore alle altre specie e che, in nome di questa presunta superiorità possa sfruttarle, abusarle e ucciderle.

 

“L’etologia scopre ogni giorno nuove culture animali”, rivela alla redazione il dottor Marchesini, e continua riportando esempi sui vari modi con cui comunicano tra loro i “nostri compagni di viaggio”.

 

Di animali tanto diversi da noi, come gli insetti, può dire la stessa cosa?  Gli animali soffrono psicologicamente?

 

Queste alcune delle domande a cui l’ospite risponderà nel corso della puntata.

 

“Pensate agli animali rinchiusi negli zoo – conclude il dottor Marchesini – costretti a vivere la prigionia, animali che arrivano a ripetere gli stessi movimenti in modo compulsivo, come l’orso che si dondola…”

 

“…Come facevano i matti nei manicomi”– ricorda prontamente Psicoradio.

 

La redazione conclude la puntata con una riflessione sulla fragilità, tema che accomuna essere umani e non.

 

Quando ti sei sentito più fragile, prima di essere consapevole della malattia o dopo? Questa è una delle domande a cui hanno risposto alcuni redattori raccontando la loro esperienza personale. “Io mi sento fragile nelle relazioni. A volte do tutto quello che posso, il massimo, ma in cambio ricevo poco e questo mi deprime. Poi mi basta ricevere un messaggio da una persona cara che subito il mio umore cambia”, questo uno dei punti di vista emersi durante la tavola rotonda.
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