Ciò che fa stare meglio: dal Myanmar a casa nostra
Un’intervista alla psichiatra San San Oo e le grandi passioni di due redattori di Psicoradio
🔊 Puntata 879

879 Ciò che fa stare meglio: dal Myanmar a casa nostra

Psicoradio ha sempre voglia di conoscere cosa accade nel mondo della salute mentale; questa volta la nostra curiosità si è spinta molto lontano, fino a al Myanmar, come si chiama oggi la favolosa Birmania. Abbiamo infatti approfittato della presenza a Bologna di una psichiatra di Rangoon, la dottoressa San San Oo per farle qualche domanda su un paese che ancora oggi fa ci sognare farle. L’occasione era la sua partecipazione al convegno del 10 ottobre, giornata mondiale della salute mentale, organizzato l’Azienda USL di Bologna e l’Università di Bologna.

San San Oo lavora presso la clinica Aung Min Clinic, a Rangoon dove – come nella maggior parte dei paesi – esistono ancora i manicomi.
Però, a differenza delle altre strutture, in questa dove lavora la dottoressa San San Oo le persone con sofferenze psichiche possono lavorare e vivere in comunità, con spazi indipendenti: è una struttura psichiatrica comunitaria di deistituzionalizzazione.
E a differenza dei molti manicomi dove le persone vegetano, qui sono tante le attività nelle quali le persone sono occupate: quelle legate all’arte, come il disegno, la scrittura, lo storytelling, il cinema, il teatro, e quelle che assicurano il benessere, come la cucina comune dove si prepara il cibo e lo si mangia tutti assieme.
Il centro inoltre espone al pubblico le opere che prodotte nei diversi laboratori artistici; questa apertura favorisce la connessione sociale tra utenti e cittadini. Purtroppo però questo è l’unico modello di clinica comunitaria presente in Myanmar.

Alla Aung Min Clinic si cercano strade creative perché le persone stiano meglio. E ognuno di noi le cerca anche dentro di sé. Abbiamo lasciato la parola a due redattori di Psicoradio, molto diversi per età e genere, che si sono confrontati sulle loro grandi passioni: per Gino il videogioco, in particolare Mega man Zero, per Barbara i libri fantasy come “Will delle pietre magiche di Shannara” di Terry Brooks.
Gino ci ha raccontato che, quando era più piccolo, si è coinvolto talmente tanto nel gioco che la fine della saga lo ha portato alle lacrime; ma i videogiochi non sono solo un passatempo: insieme alla psicoterapia lo hanno aiutato riducendo la rabbia repressa. I videogiochi lo hanno anche arricchito di nuove relazioni: “Sono riuscito a conoscere persone in tutto il mondo, che adesso sono diventati miei amici.”
Barbara invece ci spiega che il suo personaggio preferito è Will, perché supera la dualità tra umano e elfo: una dualità, e quindi una lotta interiore, che coesiste in molte persone. “Rileggere il libro ti porta sempre qualcosa in più e i sacrifici dei personaggi ti aiutano a migliorare”.
Nella puntata troverete anche suggerimenti per nuovi giochi e libri che vale la pena conoscere!