
Da qualche tempo una misteriosa parola si aggira per stanze e corridoi del Dipartimento di Salute mentale di Bologna: è la “Recovery”. Però siamo sicuri che poche persone potrebbero davvero spiegare cosa significhi questo termine, in particolare quando parliamo di salute mentale. Proprio facendo il punto su questo metodo Bologna celebrerà il 10 ottobre, la Giornata mondiale della salute mentale, con un convegno a cui parteciperanno anche esperti internazionali di Recovery. E allora ne approfittiamo per cercare di capire qualcosa di più insieme a Fabio Lucchi, direttore del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche di Bologna, e ad un gruppetto di redattrici e redattori di Psicoradio, che ci dicono come la immaginano. Anzi, cominciamo proprio da loro.
Di fronte ad una domanda improvvisa, Gino ammette di non avere la più pallida idea di cosa significhi “recovery”; poi però, davanti ad un microfono, osa una bella definizione: il suono della parola gli evoca un “recupero”, un cambiamento che non smette mai. Per Lucia recovery è un cammino di guarigione: si parte da ciò che si è e si va verso quello che si desidera essere. Anche Barbara parla di un processo di guarigione, quando cominci a non essere sempre angosciata, ti viene voglia di uscire, di camminare, e magari anche di cucinare, visto che lei è una artista dei tortellini!
Dario immagina la recovery come una faticosa risalita: come quando in montagna si scivola indietro, e si deve ripartire tutti ammaccati e graffiati, sapendo che si farà molta più fatica di prima.
L’offerta di tante diverse opportunità, perché chi ha una sofferenza psichica (ma non solo) scelga e sperimenti luoghi, contesti e attività che possono aiutarla/o a stare meglio: Claudio crede fermamente che il miglioramento passi per la scoperta di ciò che ciascuno desidera, e per la possibilità e volontà di raggiungerlo.
Per il direttore del D.S.M. Fabio Lucchi la recovery è un percorso di cambiamento in cui tutti siamo coinvolti. “La prospettiva del cambiamento è connaturata in ognuno di noi. Il movimento della recovery ci propone una scommessa: quella che, nel momento in cui questo processo si attiva e ne siamo più consapevoli, questo si traduce in un miglioramento complessivo della nostra salute indipendentemente dal fatto di avere ancora difficoltà di tipo psicologico, sintomi psichiatrici attivi oppure no. In questo sta il messaggio universale di questa prospettiva del cambiamento chiamata recovery.”
Abbiamo chiesto al dott. Lucchi un esempio concreto di cosa questo significhi per i servizi territoriali: “Nel momento in cui i servizi a Bologna valorizzano il contributo dei singoli utenti nella definizione del loro progetto di cura, già questo è un passo molto importante di un servizio orientato alla recovery”.
E adesso, uno sguardo su alcuni dei tanti eventi che, come ogni anno, in occasione del 10 ottobre vengono organizzati in tutta Italia
A Torino protagonista è la casa, con il convegno “Percorsi di inclusione sociale: residenzialità, semiresidenzialità e sostegno domiciliare”. Gli interventi della giornata indagheranno il ruolo dei percorsi territoriali e dell’inclusione sociale per le persone con disagio psichico.
Qui il programma della giornata: https://www.aslcittaditorino.it/wp-content/uploads/2023/10/Programma_Convegno_10-ottobre-23.pdf
A Milano si ripeterà per il secondo anno l’iniziativa Milano4mentalhealth, che si svolgerà durante tutto il mese di ottobre. Il Comune chiama a raccolta le realtà associative, istituzionali, sanitarie e imprenditoriali della città per superare lo stigma che ancora colpisce chi vive una condizione di fragilità o di patologia mentale.
Qui il programma: https://www.comune.milano.it/-/milano4mentalhealth.-a-ottobre-torna-l-iniziativa-del-comune-sulla-salute-mentale
L’ASL Roma 2 organizza dal 3 al 10 ottobre RO.MENS, un festival di promozione e di prevenzione della salute mentale. Anche in questo caso l’obiettivo è quello di facilitare i processi di inclusione e di combattere pregiudizi e stigma nei confronti delle persone con grave disagio mentale, anche consentendo di conoscere i servizi pubblici del Dipartimento di Salute Mentale. In questa seconda edizione una particolare attenzione è rivolta alla promozione degli inserimenti al lavoro. Il Festival si concluderà martedì 10 ottobre al Campidoglio con interventi, tavole rotonde, presentazioni da parte di esperti della salute mentale, della comunicazione e diverse altre discipline.
Tutti i dettagli del festival li trovate sul sito www.salutementale.net
E chiudiamo con Bologna: “Perché ci vuole una città” è un’occasione per chi vuole mettersi in un gioco e cerca una prospettiva di cambiamento: utenti dei servizi, operatori, cittadini. La due giorni è organizzata dal Dipartimento di Salute mentale in collaborazione con l’Alma Mater. Il 10 ottobre alla Casa di Quartiere Katia Bertasici sarà un confronto sulle pratiche comunitarie orientate alla recovery insieme a ospiti internazionali, seguito da workshop aperti a operatori dei servizi, utenti, famigliari, caregivers, cittadini interessati.
L’11 ottobre l’appuntamento è dedicato al benessere e la salute mentale dei giovani, coinvolgendo in laboratori studenti delle scuole medie.
Per maggiori informazioni https://site.unibo.it/ci-vuole-una-citta/it/gmsm-2023-un-diritto-universale