Quando siete liberi siamo tutti liberi
L’anticipazione di un’intervista allo scrittore Marcello Fois e i consigli culturali dei redattori di Psicoradio
🔊 Puntata 861

861 Quando siete liberi siamo tutti liberi

Lo scrittore Marcello Fois è venuto a trovarci. Lo abbiamo invitato a confrontarsi con noi su un testo che scrisse molti anni fa: Nulla. Tra le sue prime parole, il motivo per cui al centro dei sedici racconti di cui si compone il libro c’è sempre un tema: il suicidio.
Ci parla di un argomento così doloroso, così difficile da spiegare che spesso si tende a nascondere, per vergogna, per la sofferenza che si porta dietro, ma di cui è importante parlare. Vi proponiamo in questa puntata un passaggio dell’intera intervista che potrete ascoltare prossimamente.

Continuiamo poi con le proposte culturali dei redattori e delle redattrici di Psicoradio.
Beatrice ci parla del suo rapper preferito: Murubutu. Un artista un po’ atipico, visto il genere: è un professore di storia e filosofia di un liceo di Reggio Emilia. La sua musica viene definita “rap di ispirazione letteraria” perché mette in musica fatti storico-letterari: Divina Commedia, mitologia greca, poesia ma anche storie di vita… Beatrice ci porta come esempi “Dafne sa contare”, “Mara e il Maestrale” e… “Beatrice” di ispirazione dantesca. Il suo stile poliedrico secondo Beatrice lo differenzia dagli altri rapper italiani e lo rende fruibile a persone di tutte le età, a patto che si vada oltre alcuni stereotipi e pregiudizi contro il rap. 

Rosanna ci fa conoscere David LaChapelle, un fotografo di cui ha visitato di recente una mostra a Milano. La nostra redattrice ci guida lungo le opere esposte, video installazioni e foto, modificate dallo stesso artista, di paesaggi e nature morte. Non potendo mostrare via radio le opere di LaChapelle, Rosanna ha deciso di leggere una poesia dell’artista che secondo lei ne racchiude il pensiero. 

Lorenzo ci parla del film Rapito di Marco Bellocchio, uscito a maggio nelle sale italiane. Racconta la storia vera di una famiglia ebrea della Bologna del XIX secolo a cui viene sequestrato il figlio dopo essere stato battezzato di nascosto da una domestica cristiana. Il piccolo viene affidato al papa, contro la volontà dei genitori.  
Il bambino vivrà tutto ciò come un trauma che creerà una faglia tra il suo essere cristiano o essere e vivere da ebreo e il caso avrà risonanza sin dall’altro lato dell’oceano. Bellocchio affronta questi temi delicati con uno sguardo laico, cosa molto apprezzata da Lorenzo che si rivede un po’ in quel bambino: come tanti altri in Italia gli è stata imposta la religione cattolica senza poter scegliere