
“Una mente inquieta” è un saggio autobiografico dì Kay Redfield Jamison, psicologa e professoressa di psichiatria alla John Hopkins University di Baltimora. Il libro è stato pubblicato nel 1995 e racconta la storia dell’autrice, considerata una delle massime esperte del disturbo bipolare, di cui lei è affetta. In redazione abbiamo deciso di parlarne perché Claudio, uno dei redattori di Psicoradio, dopo aver letto il libro, è rimasto particolarmente colpito dal fatto che fosse una psicologa e docente di psichiatria a parlare di questi argomenti: è questo il motivo per cui il libro assume un carattere ancor più significativo.
Nel testo si ripercorre la vita di Jamison, dagli anni della scuola, passando per il dottorato, fino alla sua carriera da psicologa e docente. Ma soprattutto la scoperta di soffrire di disturbo bipolare, che stravolgerà tutta la sua vita, come lei stessa scrive:
“Nello specchio vedo una creatura che non conosco, ma con la quale sono costretta a vivere e condividere la mente. Capisco perché Jekyll si è ucciso prima che Hyde prendesse completamente il sopravvento. (…) A un certo punto comprai una pistola, ma in un attimo transitorio di razionalità lo dissi al mio psichiatra; me ne liberai a malincuore”. Un tentativo di suicidio che lei racconta di aver realizzato, scegliendo l’overdose di litio. Tentativo fallito per poco e che l’ha lasciata in uno stato comatoso intermittente per giorni.
Jamison racconta di aver avuto affetti importanti nel corso della sua vita: il fratello, due matrimoni e l’amore per David, “ufficiale e gentiluomo”, un medico dell’esercito britannico grazie al quale ha ritrovato fiducia nella vita dopo un periodo molto buio. Da qui prende a raccontare i dubbi riguardanti una possibile maternità, con la consapevolezza che la sua malattia ha anche carattere ereditario: è giusto o meno – si domanda – avere dei figli, visto il rischio di ereditare la malattia? Nella parte finale del libro ritrova un certo equilibro, restando comunque consapevole di una condizione fuori dalla norma, quasi incontrollabile. Una condizione che non rinnega e che ha determinato e indirizzato, nel bene e nel male, tutta la sua vita. Dario, uno dei nuovi redattori di Psicoradio, fa alcune considerazioni finali, raccontandoci alcuni aspetti del libro che l’hanno particolarmente colpito.
Nella sezione psicoappuntamenti vi ricordiamo inoltre che per iscrivervi alle diverse iniziative che si svolgono a Bologna e provincia dall’1 al 14 ottobre, in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale, dovete andare su questa pagina.