
Una delle cose che facciamo qui a Psicoradio è fare cultura e cercare di stare bene. Quindi ci riconosciamo molto in alcuni progetti, come quello di cui vi parliamo nella prima parte della puntata: è un progetto europeo che in questi giorni arriva a Bologna, si chiama Culture For Health, “cultura per la salute”, e cerca di misurare quanto la cultura può far stare bene le persone.
Psicoradio ne ha parlato con Matteo Giovanardi, progettista culturale dell’associazione Oltre: “il progetto nasce a partire da un report dell’OMS del 2019 che raccoglie tremila studi sul rapporto tra le attività culturali e la salute degli individui. Il termine salute, secondo la definizione dell’Oms non è soltanto salute fisica ma anche quella mentale e relazionale: non prevede solo l’assenza della malattia e del disagio ma anche la presenza degli strumenti per gestire questo disagio.” Abbiamo chiesto poi ad Annalisa Cicerchia, ricercatrice dell’Istat e vicepresidente del Cultural Welfare Center (che si occupa di monitorare l’impatto che ha la cultura nei confronti della salute), se ci poteva fare qualche esempio in cui la cultura è d’aiuto alla salute. Il 16 e il 17 maggio le realtà che si occupano di arte, cultura e salute si incontrano a Bologna per uno scambio di esperienze tra addetti ai lavori e per fare rete. Anche noi di Psicoradio partecipiamo, sperando di scoprire progetti interessanti da presentarvi nelle prossime puntate.
Cos’è il disturbo bipolare? La psichiatra e psicanalista Mariangela Pierantozzi lo descrive come un continuo passaggio tra fasi euforiche e disforiche. Un disturbo che ha tempi e modi diversi di manifestarsi e che è difficile da identificare, anche perché “spesso si vede la fase depressiva ma è difficile riconoscere la fase euforica”. Per quanto riguarda le cure i farmaci hanno un ruolo importante ma anche la terapia psicoeducazionale, che permette di riconoscere precocemente i “piccoli movimenti che segnalano il passaggio dall’euforia alla depressione e viceversa.”
Alice Cavicchioli, un’influencer, ex-giornalista, esperta per esperienza e amica di Psicoradio, racconta ai nostri microfoni come ha preso consapevolezza di avere un disturbo bipolare: “Per un lungo periodo sono stata molto confusa sulle diagnosi che mi erano state fatte: mi riconoscevo nella depressione, nelle altre no, poi devo dire che nell’ultimo periodo il disturbo è mutato, cioè l’ho sentito mutare, e mi sono resa conto che ero bipolare”.