
Da quando la guerra si è rivelata in tutto il suo orrore, ogni tanto – regolarmente – in qualche mezzo di comunicazione c’è qualcuno che definisce Putin con termini che mettono in dubbio la sua lucidità; il più forte è “pazzo”, ma abbiamo anche letto di “disturbi” e di indagini dei servizi segreti per “capire il suo stato mentale”.
Massimo Cozza, psichiatra, direttore del Dipartimento di Salute Mentale ASL Roma 2, ha una opinione molto precisa. “Non possiamo dire che Putin é pazzo, vi spiego perché” – ha scritto su Repubblica. E ha iniziato con il ricordare che “Le evidenze scientifiche non confermano un’associazione automatica tra malattia mentale e pericolosità”. Cozza continua ricordando un meccanismo che Psicoradio denuncia da sempre: spesso eventi straordinari, particolarmente cruenti, come pluriomicidi e stragi, vengono immediatamente associati alla follia. Confondere le diverse personalità, da quella narcisistica a quella antisociale, con la vera e propria malattia mentale é sbagliato, scrive lo psichiatra, e alimenta dannosi pregiudizi che pesano su milioni di persone con disturbi psichici. È invece molto più probabile che chi soffre di un disturbo psichico diventi vittima di violenza, non colpevole.
Cosa significa allora definire Putin come “pazzo”? Ne hanno discusso i redattori di Psicoradio, perché la riflessione sull’uso di questi termini è da sempre molto frequente in radio. Se per Lorenzo pazzo è un termine molto ampio, usato anche con significati bonari, a Gino la parola “pazzo” evoca qualcuno pericoloso e imprevedibile, ma non per forza un malato psichico. “Credo che siamo tutti un po’ pazzi”. E Michela ricorda: “mi sono sentito dare della pazza da alcuni infermieri” e aggiunge: “per me Putin è un fuori di testa, che sta perdendo il controllo della situazione”.