La guerra non scoppia! Anzi, sì.
I danni che la guerra provoca nella psiche delle persone.
🔊 Puntata 790

“La guerra non scoppia!” dice Totò a Eduardo De Filippo, subito contraddetto da uno strillone che annuncia l’inizio della guerra, ­­­in una scena del film del 1950 “Napoli milionaria” del regista Eduardo De Filippo. In Italia durante la prima guerra mondiale circa 40 mila soldati sono stati ricoverati in manicomio, riconosciuti come “malati mentali” a causa dello shock provocato dalla guerra, senza contare i tanti che non sono stati diagnosticati, ma accolti dalle famiglie. I cosiddetti “scemi di guerra”, i ricoverati per disturbi mentali in Europa a causa della guerra, sono stati centinaia di migliaia. Oggi questo male lo chiamiamo disturbo post traumatico da stress.

Questa puntata cerca di raccontare la guerra attraverso i segni che lascia nella psiche e nella vita delle persone: un migrante, scappato da un paese in guerra e che abbiamo intervistato qualche tempo fa, ci racconta i momenti in cui ha avuto più paura. Lo psichiatra e psicoanalista messicano Fernando Valdez Perez spiega cosa succede nella mente di chi viene torturato, e come avviene la formazione dei torturatori , che inizia con il regalo ad ogni “recluta” di un cane.

“Il male è dentro di noi” ci dice la psicanalista Mariangela Pierantozzi, ma si impadronisce più facilmente di noi se a compierlo se si è in gruppo. Commentando il controverso romanzo “Le benevole” di Jonathan Littell, riflette su come “nella massa l’individuo non esista più, c’è invece una identificazione con il capo; e si possono così compiere molte e molte malvagità”. L’orrore delle quotidiane immagini di guerra fa male, la redazione di Psicoradio ne ricorda qualcuna: “L’immagine che mi ha colpito di più é quella di una famiglia che stava fuggendo con anche un cagnolino, ed è morta sotto i colpi di un mortaio proprio al confine, quando pensavano di essere in salvo. La reporter che ha documentato il fatto racconta che il cane, chiuso nel suo trasportino, ha continuato a piangere disperato”. “Un uomo, in un gesto di disperazione, si è messo davanti ad un carro armato per cercare di fermarlo, sdraiandosi per terra”.