
La puntata di questa settimana è densa di voci: attori e attrici, esperti, attivisti e attiviste, ci parlano di come le arti, il teatro e i lavori creativi possano aiutare le persone a stare meglio. I risultati di un modo diverso di pensare la cura cominciano ad essere evidenti. La psichiatra Ivonne Donegani, dell’associazione Arte e Salute, ha raccontato a Psicoradio ciò che ha visto in oltre vent’anni di lavoro con le compagnie teatrali composte da persone in cura nei servizi di salute mentale: “Quando iniziammo le persone erano estremamente sofferenti e bloccate; posso dire che il teatro ha rappresentato per loro un elemento di grande miglioramento, ha aumentato l’autostima e le capacità relazionali. Nel tempo poi dal teatro tante persone sono approdate anche ad altri lavori. Esperienze come teatro e radio sono la dimostrazione che questa è la strada da seguire; anzi dovremmo ragionare su come allargare la possibilità di accesso.” “Gli applausi mi rendono felice ed orgoglioso di quello che faccio e poi il lavoro mi dà anche uno stipendio”, ci ha raccontato un attore.
Ma possono esserci “prove” scientifiche di questi risultati ottenuti da attività creative? Bruna Zani è stata preside della facoltà di Psicologia, e oggi è presidente dell’Istituzione Gianfranco Minguzzi di Bologna, che si occupa di ricerca e documentazione sui temi della salute mentale. Nel 2017 Zani ha curato il libro “A teatro. In compagnia” che raccoglie le storie di tre compagnie di teatri della salute mentale dell’Emilia Romagna. Una ricerca da lei curata ha indagato cosa succede quando una persona con problemi psichici incontra il lavoro creativo del teatro: “Le persone acquisiscono padronanza e controllo sulla propria vita, diventano più consapevoli; partecipare ad iniziative pubbliche ha inoltre anche una funzione antistigma. Inoltre, le persone sviluppano competenze che prima non avevano e le portano anche in altri ambiti della loro vita.” Non sono opinioni. Un report dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (2019) illustra, sulla base di numerose pubblicazioni, il ruolo delle arti nel migliorare la salute, il trattamento delle patologie ed in generale il benessere psicofisico delle persone.
Abbiamo voluto concludere la puntata riascoltando la voce di un amico scomparso da qualche anno: Claudio Misculin, regista ed attore, “messo sul palco da Basaglia”, come raccontava di sé, fondatore dell’Accademia della Follia di Trieste quando raccontò ai nostri microfoni come il teatro possa far bene alle persone. E parlando di un’attrice anoressica, ci diceva: “La mia proposta è: vomita sul palco la tua sofferenza. Dopo un po’ ti stufi di vomitare.” E Misculin non aveva dubbi: “Il matto è il miglior materiale umano per fare arte, per arrivare all’arte.”
Segnaliamo due eventi a Bologna. Fino al 12 dicembre la compagnia Arte e Salute è in scena all’Arena del Sole di Bologna con Racconti della foresta di Arden ovvero La tempesta da William Shakespeare, adattamento e regia di Nanni Garella. Il 9 e 10 dicembre 2021, sempre a Bologna, ci sarà NON SOLA MENTE. Follia, Teatro, Emancipazione, due giorni per parlare di psichiatria oggi. Dalla rottura con i manicomi alle pratiche innovative. Da Franco Basaglia a Claudio Misculin, quale eredità raccogliamo? L’evento è organizzato dal collettivo politico e culturale Làbascolta (all’interno di Labàs). Labàscolta è uno sportello di ascolto psicologico con accesso gratuito e libero, nato nel 2020 che, nelle parole dei fondatori “cerca di portare avanti un’idea diversa di salute mentale, di proporre il modello di una salute che tenga presente, oltre al disagio mentale, anche gli aspetti relazionali e sociali”. Giovedì 9 dicembre alle 16.00 la prima parte di NON SOLA MENTE è dedicata ad un convegno al quale partecipano tra gli altri Franco Rotelli, allievo e amico di Basaglia e oggi presidente dell’Accademia della Follia, e il critico teatrale Massimo Marino. Venerdì 10 dicembre alle 21.00 l’opera di Giuliano Scabia Dinosauri sarà messa in scena dall’Accademia della Follia di Trieste.