Coronavirus, Psicoradio racconta la quarantena di chi ha un disagio psichico
“Fare radio è un’occasione di socializzazione e comunione importante in questa quarantena” 

Redattore Sociale attraverso la penna di Alice Facchini ha dedicato un bell’articolo al lavoro di Psicoradio ai tempi del Coronavirus. Ve ne proponiamo un estratto.

“Sentivo un peso, facevo fatica a respirare: non capivo perché, poi ho realizzato che era ansia”.

“La radio è uno dei modi per dare un senso e un sollievo a queste giornate di quarantena”.

“Ci sono dei momenti in cui anche solo parlare con qualcuno ti cambia il punto di vista”.

Le voci dei redattori di Psicoradio suonano chiare e limpide come sempre. Anche in questo periodo di quarantena, infatti, non si ferma la radio di Bologna fatta da pazienti psichiatrici, che oggi stanno realizzando pillole di 5 minuti declinando il tema della salute mentale, troppo spesso ignorato dai media mainstream.

“Nelle puntate cerchiamo di raccontare il nostro disagio durante questo periodo difficile” spiega uno dei redattori storici di Psicoradio, Lorenzo Albini, bolognese di 47 anni che vive con la madre e il fratello in un appartamento in centro.

“Stare in casa e non socializzare è un po’ invalidante e da un punto di vista psicologico lo considero una regressione. Prima stavo imparando a lavorare, ad avere delle responsabilità, a stare in mezzo alla gente: questo per me è un passo indietro. Comunque, penso che la quarantena di un redattore di Psicoradio sia molto simile alla quarantena degli altri: abbiamo tutti delle debolezze e delle fragilità, che in questo momento si manifestano in maniera più forte”.

Riunioni di redazione in remoto, registrazione delle puntate con lo smartphone e montaggio da casa: la Psicoradio, la radio di Bologna fatta dai pazienti psichiatrici, non si ferma e produce programmi sul tema della salute mentale. “Fare radio è un’occasione di socializzazione e comunione importante in questa quarantena”

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