A Trieste un ragazzo di 29 anni, Alejandro Meran, ha ucciso due poliziotti dopo che era stato portato in questura per un accertamento sul furto di un motorino. Di lui si è detto che sentiva le voci, e adesso si chiede una perizia psichiatrica. Psicoradio vuole sottolineare alcune cose. Primo: la madre era andata in un centro di igiene mentale a dire che il figlio stava male e a chiedere aiuto portando con se le ricette delle medicine che il figlio prendeva in Germania e che ormai non prendeva più. Le è stato risposto che se il ragazzo non si faceva male o faceva male a qualcuno, non si poteva fare nulla. Se la richiesta di questa donna fosse stata presa davvero in carico, quasi di sicuro le cose sarebbero andate in modo diverso.
Un altro tema è quello del “sentire le voci”. Qualche tempo fa, in una puntata intitolata “Voci cattive lasciate sole” parlavamo di un caso di violenza in cui una persona che soffriva di disturbi psichici era stata lasciata sola, non seguiva nessuna cura. Le voci che nascono spesso da traumi dolorosissimi, ma è possibile intercettarle, affrontarle, contenerle. Terzo punto: “la violenza non è mai un fulmine a ciel sereno”: è frutto di un processo che ha indizi precedenti. Lo dicono ad esempio le storie dei femminicidi: prima di arrivare all’atto di uccidere, l’uomo ha minacciato, insultano, picchiato. Per questo, oggi si stanno diffondendo luoghi dove una persona che sente crescere dentro di se la violenza può andare per essere aiutato ad affrontarla e contenerla. Lo ripetiamo: la violenza non è un fulmine a ciel sereno e dire che chi sente le voci e ha un disturbo psichico è necessariamente un violento sarebbe come dire che tutti gli uomini sono violenti, Psicoradio non è d’accordo. O ci sbagliamo?
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