PROCESSO SCIENTIFICO ALLE DONNE
L’anima della donna e leggi naturali
🔊 Puntata 485



“La donna quando venisse private delle sue ovaie diviene un essere non meno infelice dell’uomo castrato, con tutte le conseguenze disastrose che si ripercuoto sul suo corpo e più ancora sulla sua mente.”
Le donne e gli uomini sono diversi tra loro, ma quanto? E soprattutto, c’è un genere superiore ed uno inferiore? A partire da un libro “scientifico” del 1947 – “L’anima della donna e le leggi naturali” di Carlo Ceni, Psicoradio si interroga sugli “eterni dilemmi” che continuano a influenzare la società. E infatti, questo libro, come tanti dell’epoca positivista di inizio novecento, sono la base di tanti luoghi comuni che continuano ad influenzare la convivenza del genere maschile e femminile.

Secondo questo testo, l’istinto che guida l’uomo è sessuale mentre quello femminile è materno.  L’intelligenza è definita debole e paragonata a quella dei primitivi e degli animali; la resistenza al lavoro intellettuale è ritenuta scarsa, e queste deficienze sarebbero giustificate dalla funzione  principale della donna, quella riproduttiva. La menopausa, infatti, provocherebbe un vero e proprio“collasso psichico” e morboso.
“Il lavoro intellettuale della donna può apparire brillante e rapido come quello dell’uomo. Ha tuttavia un limite: che non va oltre la potenzialità della sua mente debole […] Ogni applicazione mentale che richieda l’attenzione continua nell’apprendere cose nuove, ogni orientamento dell’attività diverso da quello acquisito dall’abitudine, ogni suo sforzo  psichico, più o meno presto si ripercuote sulla costituzione psicorganica della donna dando luogo a un collasso, che si manifesta in un senso di stanchezza, di irritabilità […]ed essa fa ritorno alla quiete delle fatiche domestiche.”
La redazione ha commentato questo saggio dell’epoca. Luca, per esempio,  pensa che il pensiero di questo libro sia “razzista”; Margherita fa presente che oggi le donne, oltre alla funzione riproduttiva, si occupano della casa e giungono anche ai vertici di ogni ambito professionale. E Annarosa, con un proverbio del suo paese ricorda che ancora una parte della società la pensa come il libro: le donne devono fare i figli, ma non  sanno resistere allo stress, alla fatica di un lavoro intellettuale e agli “sbalzi” dovuti al ciclo mestruale o alla menopaus