MORTE DI FRANCO MASTROGIOVANNI IN APPELLO CONDANNATI ANCHE GLI INFERMIERI
‘’Si saranno resi conto di quello che hanno fatto?’’
🔊 Puntata 467



“Caro zio Franco TUTTI continueranno a lavorare. Continuerà a lavorare il medico che ha ordinato di legarti mentre dormivi, quello che ha deciso che non dovevi essere mai slegato, quello che ha deciso che la tua famiglia era meglio tenerla lontana da te, quello che ti ha sentito russare anche se morto da ore, quello che ha pensato che a un cadavere si potesse fare un massaggio cardiaco. Caro zio Franco, si saranno resi conto di quello che hanno fatto?”

Così scrive sul suo profilo Facebook Grazia Serra – nipote di Franco Mastrogiovanni, il “maestro buono” ricoverato con un Tso e deceduto dopo 87 ore di agonia, legato in un letto del reparto psichiatrico di Vallo della Lucania, lasciato senza bere e senza mangiare. Il 15 novembre la corte d’appello ha deciso: anche gli  infermieri, in prima istanza assolti, sono stati condannati per sequestro di persona e conseguente decesso, ma la pena è stata sospesa. Ai medici, rispetto alle condanne di primo grado, sono state ridotte le pene e revocata l’interdizione dai pubblici uffici.

Grazia Serra ricorda a Psicoradio lo zio, in una intervista di qualche tempo fa.

 

“L’appartenenza, appartenere, per me è l’esistenza, esistere. Io appartengo a tutto ciò che vive e tutto ciò che vive mi appartiene.” Morena, redattrice di Psicoradio
La seconda parte della puntata è dedicata ad esplorare un bisogno di tutti: APPARTENERE.
“ Lavoro, essere, senso di caldo, io, vivere, cuore, sentirsi parte di qualcosa, Hellas Verona,…”: sono alcune parole che istintivamente sono venute in mente ai redattori di Psicoradio in un gioco di associazioni con la parola “appartenenza”. Luca non ha dubbi, pensa subito alla casa, avere un tetto è importante: “bastano anche solo i muri che dividono me da ogni agente esterno… insomma, io appartengo alla casa.”
La puntata è piena anche di riferimenti musicali  che rievocano il senso profondo della parola: dalla   Marsigliese  all’ l’Haka, il grido propiziatorio che viene intonato prima di ogni partita, dagli “All Blacks”, la fortissima squadra neozelandese di rugby.