OSPEDALI PSICHIATRI GIUDIZIARI, UNA SVOLTA EPOCALE
Anche questa settimana Psicoradio si occupa della chiusura degli OPG italiani, gli ospedali psichiatrici giudiziari.
🔊 Puntata 381

Anche questa settimana Psicoradio si occupa della chiusura degli OPG italiani, gli ospedali psichiatrici giudiziari.

Una decisione molto importante prevista, secondo la legge 81 del 2012, per il 31 marzo 2015 e che si sta realizzando con non poche difficoltà. Di questo e dell’apertura delle REMS, residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza, si è parlato al convegno “Oltre gli OPG, prospettive e sfide di un incerto futuro prossimo” che si è svolto il 20 marzo a Bologna e al quale Psicoradio ha assistito.

In questa puntata emergono due diverse concezione dell’utilizzo delle REMS.

La prima la spiega ai microfoni della redazione il dott. Angelo Fioritti, direttore sanitario dell’AUSL di Bologna. L’Emilia Romagna ha previsto due REMS distinte, una a Bologna e una a Parma, per un massimo di 24 posti letto. All’interno di queste strutture non sarà presente personale carcerario, ma solo operatori, medici e infermieri adeguatamente formati. Un modello ancora diverso di REMS è proposto dal dott. Andrea Pinotti, responsabile sanitario dell’OPG di Cstiglione delle Stiviere (MN), che ha spiegato qual è il modello che la regione Lombardia ha in mente.

“ La regione ha previsto sei diverse REMS, che saranno collocate tutte nello stesso luogo, cioè all’interno dell’attuale OPG di Castiglione, e che saranno divise sulla base delle patologie degli internati”, spiega il dott. Pinotti. Questa posizione ha suscitato molta preoccupazione soprattutto in StopOPG, movimento che a lungo si è battuto per la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari.

Giovanni Rossi, psichiatra di StopOPG ed ex responsabile del dipartimento di salute mentale di Mantova definisce questo modello di REMS un modello manicomiale.

La puntata prosegue con un accenno all’occupazione dell’ex ospedale psichiatrico giudiziario a Napoli lo scorso 2 marzo, nel quartiere Mater Dei. Ad occupare la struttura, vuota da alcuni anni , è un collettivo di ex studenti, insegnanti e lavoratori precari, che hanno restituito così lo spazio alla cittadinanza.

Una parte della redazione di Psicoradio si è recata al centro riabilitativo diurno per utenza psichiatrica adulta “Tasso” di Bologna e ha intervistato i membri di un gruppo musicale che si è formato all’interno della struttura, la Tasso Band.

Francesco, educatore professionale del centro e coordinatore della band, racconta le attività che si svolgono al Tasso e la genesi di questa esperienza. Quello che unisce Francesco ad Ivan, Mario e Nerio, gli altri membri del gruppo è la grande passione per la musica, soprattutto il blues, il rock and roll e il soul.

La scelta dei pezzi da reinterpretare viene fatta in modo democratico cercando di rispettare in linea di massima le proposte che provengono da ciascuno dei componenti: “una metodologia che serve anche nella vita esterna”, sottolinea l’educatore.

In chiusura un brano di un articolo pubblicato nella rivista Il Nuovo Faro con una breve intervista all’autore, Massimo Fiorini, storico redattore di Psicoradio.