Sicuri che chi si cuce le labbra è matto?

I CIE

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                 Puntata 191

Questa puntata tratta di quelli che lo scrittore Marco Rovelli chiama nel suo libro “Lager Italiani”: i CIE, Centri di identificazione ed espulsione.
Qui vengono rinchiuse le persone extracomunitarie che non hanno il permesso di soggiorno in regola, anche se non hanno commesso nessun reato.

Quindi, come ricorda la trasmissione, anche una “badante” disoccupata perché il datore di lavoro è morto, anche un operaio la cui azienza ha chiuso.
Nel CIE di  Bologna qualche giorno fa Ahmed, un detenuto tunisino, si è cucito le labbra, e molti media hanno parlato di lui come una persona con problema psichici. Lo psichiatra messicano Valladez Perez, che si occupa di tortura e di immigrazione, invita invece a non patologizzare comportamenti che sono “risposte a situazioni anormali”.

Nella parte locale lo Psicoappuntamento  ricorda che  il documentario Il sonno della ragione di Silvia Bongiovanni e Fabio Gianotti, verrà presentato lunedi’ 14 marzo 2011 alle 16,30 a Bologna, Facoltà di Lettere e Filosofia,  Aula V, via Zamboni 38 (IV piano).
Alla proiezione interverranno, oltre agli autori: Valeria Paola Babini  (Storia della psicologia, Università di Bologna);Angelo Fioritti  (Direttore del Dipartimento di salute mentale, Azienda USL Bologna) Manlio Ioffrida (Filosofia della storia, Università di Bologna);Giacomo Manzoli (Cinematografia documentaria e sperimentale, Università di Bologna

Il documentario ripercorre la storia della follia per riscoprire il senso della riforma Basagliana, oggi che da piu’ parti si accusa la legge 180, si cerca di modificarla e si parla di nuovi, più moderni luoghi di contenzione. Ma la rivoluzione della 180 non è solo quella di aver abolito gli ospedali psichiatrici, quanto piuttosto quella di aver sancito il diritto al rispetto di ogni persona bisognosa di assistenza sanitaria, a prescindere se dichiarata “ malata  di mente” o no. Per questo la scelta di fare un film sulla storia della follia, per andare a scoprire da dove viene l’attuale concezione della follia.