Medici che uccisero i loro pazienti

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Più di 70.000 vite non degne di essere vissute

Negli anni tra il 1934 e 1944 oltre 72.000 pazienti psichiatrici vennero uccisi in Germania per ordine di Hitler e con la collaborazione degli psichiatri che li avrebbero dovuto curare.

In questa puntata Psicoradio continua il compito di ricordare, e compie un viaggio in una realtà durissima e poco conosciuta. L’inchiesta offre dati, testi di ordinanze naziste, musiche d’epoca, e un’intervista allo psichiatra Luigi Benevelli, autore del libro “I medici che uccisero i loro pazienti. Gli psichiatri tedeschi ed il nazismo”.

Si tratta di una strage poco conosciuta, che venne giustificata dalla necessità di porre fine a “vite prive di valore”,secondo Hitler, perché inutili e improduttive. Di Hitler non ci si meraviglia, ma l’aspetto piu’ inquietante fu l’adesione degli scienziati, e dei medici in particolare: e tra i medici, gli psichiatri furono tra i i piu’ numerosi ad aderire al nazismo. L’eliminazione dei pazienti psichiatrici forni’ il modello per la strage degli ebrei, con il metodo meno costoso e che non lasciava tracce. I cervelli delle vittime venivano inviati ad un istituto di ricerca per effettuare esperimenti sulla neuropatologia.
Nella stessa puntata Psicoradio inizia ad alzare l’attenzione sul fatto che una proposta di revisione della legge 180 è attualmente nel calendario della Commissione Affari sociali della Camera.

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